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La sfida dell’economia circolare al centro del convegno promosso da Codici

lentepubblica.it • 16 Ottobre 2020

conomia-circolare-convegno-codiciLa sfida dell’economia circolare al centro del convegno promosso da Codici con la partecipazione di Cncu, Agcm e Beuc.


Un momento di dibattito e di confronto su un tema centrale per il presente e, soprattutto, per il futuro del Paese. Si può riassumere così il convegno “Economia circolare e il rispetto delle regole in una economia che si rinnova”, svoltosi questa mattina e realizzato dall’associazione Codici nell’ambito del progetto “Consuma Consapevole & Responsabile”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

La sfida dell’economia circolare affrontata nel convegno di Codici

Durante una diretta Facebook seguita e partecipata, sono stati toccati diversi punti interessanti.

Ad aprire il convegno è stata l’onorevole Alessia Morani, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Presidente del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, dimostrando l’attenzione del Cncu per una tematica così importante e, al tempo stesso, alle istanze dei consumatori.

Non meno preziosi sono stati i contributi di Giovanni Calabrò (Agcm), che nel suo intervento ha affrontato il tema delle regole attuali per la prevenzione e la lotta alle pratiche commerciali scorrette nell’economia circolare, e di Dimitri Vergne (Beuc), che ha portato il punto di vista dell’Europa soffermandosi sul Green New Deal.

Il convegno è proseguito con gli interventi stimolanti di Desiree Giacomelli (Dottoressa di Ricerca in Management delle Imprese) sul ruolo delle imprese e degli stakeholder nell’economia circolare e di Carmine Laurenzano (Codici) sulla normazione attuale a livello europeo e nazionale.

Dobbiamo operare per la migliore efficienza – ha dichiarato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, nell’intervento che ha chiuso il convegno – nel rispetto del principio di sussidiarietà e nel rispetto della normativa europea, ma considerando che l’ambiente non è regolabile con i soli strumenti di mercato e che non necessariamente la competizione di molti soggetti potrebbe consentire di raggiungere il migliore equilibrio tra obiettivi di efficienza ambientale ed economica. È il tempo di una riflessione su come allargare il campo di applicazione della responsabilità condivisa, coinvolgendo nuovi soggetti, e su come e se allargare a nuovi settori il principio di responsabilità estesa con la creazione di nuove filiere in altri campi, come, sull’esempio francese, il settore moda e arredamento”.

 

Fonte: Codici
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